Storia del vino, dai Sumeri all’antica Roma

Il vino vanta una storia molto antica, almeno quanto l’uomo. Sumeri, egiziani, greci, etruschi e romani hanno prodotto questa bevanda, che con modifiche e innovazioni, è arrivata sino ai giorni nostri. Nel bacino del Mediterraneo, soprattutto in Italia, erano prodotti molti vini, dai rossi ai bianchi, dai secchi ai dolci.

Il primo vino sembra risalire al periodo 10 mila-8 mila a.C., e fu, come spesso capita, una scoperta del tutto casuale. Qualcuno, infatti, bevve inavvertitamente il liquido ottenuto dalla fermentazione di uve selvatiche che erano state dimenticate.

Presso i Sumeri, il vino, accanto alla birra, era particolarmente apprezzato ed era simbolo di festa, di allegria, di riconciliazione e di omaggio agli dei. La conoscenza della vite e del vino era nota anche presso gli antichi egizi. Le prime giare vinarie rinvenute sono risalenti al 3 mila a.C. Pare che il sistema di coltivazione più diffuso fosse quello a pergola.

L’uva, poi, veniva riversata in bacini molto capienti dove, 5 o 6 persone pigiavano i grappoli aggrappandosi ad un sostegno, poi si torchiavano i raspi e si lasciva fermentare il mosto. Anche in Palestina si produceva vino, così come presso la civiltà greca, che, con la colonizzazione verso l’Occidente, il Mar Nero, le coste dell’Africa e l’Anatolia, contribuì a diffondere la cultura del vino, i vitigni e le tecniche di coltivazione nel Mediterraneo. Anche gli Etruschi hanno avuto un ruolo decisivo nella storia del vino e lo stesso si può dire dei Romani.

La costruzione delle strade, infatti, ha permesso al vino e alla vite di raggiungere l’Europa. I vini italiani divennero molto famosi e ricercati: il Falerno, della Campania, il Cecubo, il Massico, il Formiano, il Pucinum. Senza contare che con i Romani nascono anche i primi manuali di viticoltura.

Sia nei conviti greci che quelli romani il vino si beveva mescolato con acqua, molto probabilmente a causa della sua altissima gradazione alcolica dovuta alla vendemmia tardiva.

Il vino è essenzialmente il risultato della fermentazione alcolica, con o senza vinacce, operata dai lieviti presenti sulla buccia dell’acino. Il succo contenuto nell’acino, infatti, si trasforma da liquido zuccherino in liquido alcolico attraverso una reazione chimica.

Foto|Udo Schröter su Flickr

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